Molto prima che Marc Augè coniasse il termine “non luoghi”, lo scrittore inglese Aldous Huxley aveva descritto l’avvento di un Nuovo Mondo (Brave New World, 1932) in cui tutti gli esseri umani, nati in provetta, avrebbero vissuto in una società dell’Eterno Presente, abitando luoghi asettici privi di specificità e quindi familiari e rassicuranti. (Alessandra Galasso, Continental Encore, Grenoble: Magasin-CNAC 1997)
Invitato a realizzare un’installazione appositamente concepita per la caffetteria del Magasin, l’artista e designer italiano Mario Milizia creò Continental Encore, una colonna sonora ambientale con un programma di 7 ore di “musica di sfondo”, corrispondente alla durata dell’orario di apertura del Magasin. Milizia face una compilation di “musica di sottofondo” International Style, depurata da ogni peculiare riferimento geografico e temporale, equalizzata senza picchi, solitamente ideati per hotel, centri commerciali e altri “non luoghi”. Questo genere musicale è anche chiamato “musica funzionale”, forse perché ricerche negli Stati Uniti e in Giappone hanno dimostrato che lavorare con la musica migliora l’umore, la concentrazione e, infine, la produttività delle persone. Continental Encore includeva anche colonne sonore manipolate con effetti deformanti come Stayin’ Alive (1996), la celebre canzone dei Bee Gees ripetuta per 70 minuti, Magma (1996), tutti gli 83 CD della collezione dell’artista registrati mentre si preme il pulsante “forward” e Hechoes (1997), il brano Heroes di David Bowie che risuona riecheggiata per 22 minuti.
La caffetteria era interamente ricoperta di carta da parati simil legno, che, secondo l’artista, mirava a evocare i salotti della sua infanzia degli anni ’60, l’interno di un pub e l’ingresso di uno Sheraton Hotel.
